Le parole “servizio, accoglienza e condivisione” non sono semplici termini teorici per la comunità, ma il loro DNA spirituale, il modo in cui il carisma si incarna nella vita di ogni giorno. Possiamo approfondire ciascuno di questi aspetti per coglierne la vera essenza.
1. L’Accoglienza: Non solo un gesto, ma una tenda di vita
A. Per la Comunità Madonna della Tenda, l’accoglienza è il punto di partenza, il riflesso più tangibile dell’ essere “tenda” per Cristo. Non si tratta di un semplice dare asilo, ma di offrire un rifugio umano e spirituale a chi ha perso ogni punto di riferimento.
B. L’assenza di giudizio: L’accoglienza è incondizionata. Il motto che guida la comunità è “Non importa chi tu sia, dimmi se vuoi speranza”. Non viene chiesto da dove si proviene, quale sia la religione o la storia personale. L’unica domanda è sulla volontà di ricostruire la propria vita.
C. Un porto sicuro: L’accoglienza si manifesta in opere concrete come le case per ragazze madri, i centri antiviolenza per donne e bambini, e le case ad indirizzo segreto per chi fugge da situazioni di pericolo. In questi luoghi, le persone trovano non solo un tetto, ma un ambiente di protezione, ascolto e serenità per ripartire.

L’inizio di un cammino: L’accoglienza è il primo passo di un percorso di “guarigione” che va oltre la semplice assistenza. È l’inizio di un vero e proprio cammino della speranza, dove l’ospite è aiutato a riacquistare dignità e a gettare le basi per un futuro migliore.
2. Il Servizio: Il Vangelo fatto azione

Il servizio è la concretizzazione dell’accoglienza. È l’impegno quotidiano e operoso che rende la comunità un motore di speranza e un’opportunità di riscatto sociale.
Terapia del lavoro: La comunità crede che il lavoro non sia solo un’occupazione, ma una via di recupero psicologico e di reinserimento sociale. Attraverso cooperative sociali, laboratori artigianali di tappezzeria e sartoria e altre attività, offrono alle persone la possibilità di acquisire competenze, sentirsi utili e ritrovare un ruolo attivo nella società.
Cura integrale della persona: Il servizio della comunità è olistico e si avvale di un’equipe di professionisti, laici e consacrati. Offrono assistenza legale, psicologica e sociale. I centri diurni per minori, ad esempio, garantiscono supporto scolastico, attività sportive e laboratori creativi, aiutando i ragazzi a costruire un futuro.
Gratuità e dedizione: I membri della comunità, sia consacrati che volontari, mettono gratuitamente il loro tempo, le loro competenze professionali e le loro vite al servizio degli altri, testimoniando che la gioia più grande non è nel ricevere, ma nel dare.
3. La Condivisione: Vivere “con” e non solo “per”
La condivisione è l’aspetto più profondo e spirituale del carisma. Non si tratta di assistere i poveri dall’esterno, ma di “condividere la vita con i poveri”, camminando al loro fianco.
La vita in famiglia: Le case della comunità sono concepite come una grande famiglia dove ospiti e membri vivono insieme. Si condividono i pasti, la preghiera, le fatiche e le gioie. Questa vicinanza è fondamentale per abbattere le barriere e creare un ambiente di fiducia e appartenenza.
Dignità e valori: L’obiettivo della condivisione non è solo soddisfare i bisogni primari, ma trasmettere “dignità di vita e ricchezza di valori”. La comunità si impegna a restituire alle persone la consapevolezza del loro valore intrinseco, al di là delle loro fragilità e del passato.
L’imitazione di Maria: La condivisione si ispira direttamente all’atteggiamento di Maria, che non ha tenuto per sé il “dono” ricevuto, ma lo ha condiviso con gli altri. È un “Eccomi” quotidiano che si incarna nella vita di ogni membro della comunità, rendendoli “sale della terra” e “lievito” di speranza per chi soffre.

In sintesi, l’accoglienza è la porta sempre aperta, il servizio è il lavoro operoso che si svolge all’interno, e la condivisione è lo spirito di famiglia e la profonda spiritualità che permea ogni azione, trasformando un’opera di carità in una vera e propria testimonianza di vita evangelica.