Un dono immeritato
Ho bisogno a volte di fermarmi un secondo per capire se è tutto vero o sto sognando. Sono padre Giovanni Cannavó un novello sacerdote della diocesi di Acireale, ordinato da S.E Mons. Antonino Raspanti il 06/02/2025. Faccio parte di una comunità di Acireale “La Madonna della Tenda”. Sono felicissimo di questo immenso dono che il Signore mi ha donato.


Credo che il sacerdozio sia il dono più grande e immeritato che un uomo possa ricevere per essere più vicino a Dio e più vicino alle persone. Sento un’allegria strana nel mio cuore, una gioia che non si spegne nemmeno difronte alle difficoltà. Mi sento infinitamente piccolo nell’atto della celebrazione ma allo stesso tempo grato al Signore per avermi donato la vocazione. Sono sentimenti difficili da spiegare, fanno parte della sfera intima della persona e della relazione creata con Dio.
Continuo dopo il diaconato a fare esperienza pastorale presso la parrocchia San Camillo di Giarre, dove posso, giorno dopo giorno, sperimentare veramente cosa vuol dire essere sacerdote completamente dedicato e al servizio di Dio nella persona di padre Alfio Sauta e di come si realizza una comunità che vibra e vuole vivere la fede viva. Non è ‘la comunità perfetta’ ne sono cosciente, non sono tutte rose e fiori,


ma il mio professore di filosofia dello studio San Paolo, padre Luca Saraceno, raccontava spesso che dietro tutti i grandi progetti c’è sacrificio e la loro realizzazione a volte è come un’autostrada appena terminata: bellissima da vedere ma se le pietre parlassero direbbero di tutto il lavoro che è stato necessario affinché cozzassero l’una con l’altra e quanto materiale è stato necessario per chiudere gli spazi ed evitare che poi l’asfalto risultasse fuori livello e impraticabile per la guida.