Anno del covid 19, che cosa ci ha lasciato?
L'”Anno delle chiusure” (riferendosi principalmente al 2020 e al periodo di lockdown dovuto alla pandemia di COVID-19) è stato un evento globale che ha imposto una profonda e rapida riflessione su molti aspetti della vita individuale e collettiva. Ci ha lasciato in eredità una serie di insegnamenti cruciali e sfide da affrontare.
1. La Riscoperta della Fragilità e l’Importanza della Salute
La pandemia ha scosso la nostra percezione di invincibilità e ci ha ricordato la nostra vulnerabilità come individui e come società globale.
- Valore della Salute Pubblica: Ha evidenziato l’assoluta necessità di sistemi sanitari robusti, resilienti e universalmente accessibili. Abbiamo imparato che investire in sanità non è una spesa, ma la base per la sicurezza e la stabilità sociale ed economica.
- Interconnessione Globale: Il virus ha dimostrato che i problemi locali possono rapidamente diventare crisi mondiali. Questo ha sottolineato l’importanza della collaborazione internazionale e della tempestività nelle risposte.
- Vulnerabilità del Modello di Sviluppo: La crisi ha messo in discussione l’attuale modello di sviluppo, spesso basato su un uso “abnorme” delle risorse naturali e della stessa atmosfera, che ha alterato gli equilibri del pianeta, aumentando il rischio di nuove pandemie o catastrofi.

2. Il Cambiamento nel Lavoro e nell’Istruzione

- Lavoro Flessibile (Smart Working): Molte aziende e lavoratori hanno scoperto la fattibilità (e talvolta i vantaggi) del lavoro da remoto. Questo ha sollevato questioni su come bilanciare vita privata e professionale, e sulla necessità di ripensare gli spazi e gli orari di lavoro in modo più flessibile.
- Didattica a Distanza (DAD): La chiusura delle scuole ha imposto l’uso della tecnologia per l’apprendimento. Questo ha rivelato:
- Le disparità digitali il digitale divide: non tutti gli studenti avevano accesso a strumenti e connessioni adeguate.
- L’importanza insostituibile della socialità e della relazione in presenza per la crescita e il benessere psicofisico dei giovani.
- La necessità di migliorare l’alfabetizzazione digitale di docenti e studenti.
3. Riscoperta e Ridefinizione dei Rapporti
L’isolamento ha modificato le nostre relazioni e i nostri spazi di vita.
- Il Senso di Comunità e la Solidarietà: La crisi ha fatto emergere atti di altruismo, solidarietà di vicinato e la riscoperta del senso di comunità ad esempio, l’iconico “Andrà tutto bene” sui balconi.
- La Casa come Fulcro: L’abitazione è diventata contemporaneamente ufficio, scuola, palestra e luogo di svago. Questo ha evidenziato l’importanza della qualità degli spazi abitativi e la necessità di ripensare le città in chiave più sostenibile e vivibile.
- L’Importanza della Resilienza: Abbiamo sviluppato la resilienza come capacità di affrontare e superare i momenti difficili, trasformando la crisi in un’opportunità di rinnovamento personale e sociale.

4. L’Impatto Psicologico e Sociale
Le conseguenze delle chiusure non sono state solo sanitarie ed economiche, ma anche emotive.

- Aumento delle Disuguaglianze: I gruppi sociali più deboli (economicamente, anziani, studenti con difficoltà) hanno subito maggiormente gli effetti negativi in termini di perdita di lavoro, isolamento e interruzione dell’apprendimento. La pandemia ha acuito le disuguaglianze sociali.
- Salute Mentale: L’insicurezza, la paura e l’isolamento prolungato hanno causato un aumento di sintomi depressivi e ansia, soprattutto tra i giovani. Questo ha posto al centro del dibattito la necessità di una maggiore attenzione alla salute mentale come componente essenziale del benessere.
- Rapporto con il Tempo: La frenesia della vita moderna si è interrotta. Per molti, il lockdown è stato un momento per riscoprire hobby, dedicare tempo alla famiglia o semplicemente riflettere, costringendo a riconsiderare l’equilibrio tra produttività e qualità della vita.
Conclusione: Un Paese Senza Memoria?
L’insegnamento più grande è forse la necessità di non dimenticare la dura lezione appresa. Sebbene la voglia di tornare alla “normalità” sia stata forte, l'”Anno delle chiusure” ci ha offerto l’opportunità di costruire un modello di sviluppo più saggio, inclusivo e sostenibile. La sfida attuale è far sì che gli sforzi e le scoperte di quel periodo non vengano accantonati, ma utilizzati per rendere la società più preparata alle sfide future.

Andrà tutto bene, ci siamo detti guardandoci da lontano, ma forse abbiamo ancora tanta strada da fare!